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Giustificati per la fede in Cristo

Come può una persona corrosa dalla colpa e dal suo peccato, ottenere pace con il suo creatore? Secondo le scritture c`è solo un rimedio: La giustificazione per fede in Cristo. "Giustificati dunque per fede abbiamo pace con Dio grazie a Gesù Cristo" (Romani 5:1). 'La giustificazione' è un termine legale; è l'opposto di 'condanna'.

Chi obbedisce alla legge è onesto e giusto; al contrario, la persona che disobbedisce alla legge è disonesta e colpevole. Il giudice dovrebbe giustificare gli onesti e condannare I colpevoli. Tale giustificazione è un pronunciamento favorevole del giudice che dichiara l'accusato 'giusto, non colpevole', e lo scagiona da ogni condanna.Dio, il giudice del mondo, ci giustificherebbe senz altro se fossimo giusti.purtroppo la triste notizia è che siamo ben lontani dall' esserlo. Al contrario, dovremmo tutti dichiararci colpevoli inquanto abbiamo agito contrariamente alla sua legge. Finchè resteremo peccatori e ingiusti, la sentenza di Dio sarà la nostra condanna. Come può allora un uomo essere giusto davanti a Dio?

Forse il peccatore dovrebbe compensare ai suoi fallimenti conducendo una vita piuttosto retta, Dio dovrebbe obbligatoriamente giustificarlo (allor quando egli fosse veramente retto). I Romani cattolici sanno che nel giustificare, Dio rende 'intimamente giusti'. (catechismo, 1998).

Ciò intende che Dio giustifichi una persona quando questa, grazie ai sacramenti e le buone opere, diventi giusta di per se.

Certo, Dio lavora nella vita dei suoi figli cambiandoli perchè assomiglino sempre più a suo figlio. Eppure, finchè essi sono sulla terra, I cristiani rimangono peccatori (1Giovanni 1:8). L'insegnamento cattolico 'Dio giustifica I retti' è una cattiva notizia per il peccatore!

"A chi non opera ma crede in colui che giustifica l'empio, la sua fede è messa in conto come giustizia" (Romani 4:4-5)

Dio dichiara il peccatore che crede 'non colpevole!'. Dio non lo giustifica perchè costui è giusto (non lo è!). Dio infatti giustifica l'empio. E neanche assolve il peccatore per qualche credito ch'egli abbia acquisito grazie alle sue buone opere. Dio giustifica 'colui che non se lo merita!'. Questo è il vero vangelo, balsamo consolatore per la povera anima del peccatore!

Come può Dio giustificare il credente vedendo che egli è ancora un peccatore? La risposta a questa domanda vitale risiede nel cuore del vangelo. Dio è perfettamente giusto quando giustifica coloro che credono in suo figlio. Cristo, l'agnello di Dio, accettò la piena responsabilità dei peccati del suò popolo, e pagò la condanna a loro dovuta spargendo il suo sangue. "Il Signore ha fatto ricadere su di Lui l'iniquità (peccati) di noi tutti." (Isaia 53:6).

Anche se Dio vuole che confidiamo solo in lui, noi siamo troppo orgogliosi per accettare il suo benevolo perdono. Pensiamo che possiamo fare qualcosa per meritarci il perdono e invece di confidare in lui, finiamo per confidare in noi stessi. Il Signor Gesù una volta raccontò una parabola perchè alcuni ascoltassero 'costoro confidavano in se stessi pensando di essere giusti'.

Due uomini salirono al tempio per pregare; uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il friseo, stando in piedi, pregava così dentro di se: 'O Dio, ti ringrazio che io non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri; neppure come questo pubblicano. Io digiuno due volte la settimana; pago la decima su tutto quello che possiedo.' Ma il pubblicano se ne stava a distanza e non osava neppure alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto dicendo: 'O Dio, abbi pietà di me peccatore!'. Io vi dico che questo tornò a casa giustificato, piuttosto che quello (Luca 18:9-14).

Il primo uomo presentò la sua giustizia e le sue buone opere a Dio. Il secondo si accostò a Dio a' mani vuote. Il fariseo si considerò giusto e proseguì sicuro. Il pubblicano era dolorosamente consapevole della sua povertà e si vergognava di se stesso. Entrambi salirono al tempio per pregare; l'auto-giustizia umana non chiese nulla mentre la supplica del pubblicano, la misericordia. Entrambi tornarono a casa. Uno confidava in se stesso per essere spiritualmente accettabile, ma per Dio egli non lo era. L'altro dipese unicamente sulla misericordia di Dio. Fu questo peccatore credente che andò a casa giustificato, dichiarato giusto dal giudice del cielo e della terra.

Chiunque dovrebbe scegliere fra queste due alternative. Perfino tu, stai confidando esclusivamente sulla misericordia di Dio oppure ti appoggi su un tuo cooperare o sui tuoi migliori sforzi. Da un lato la chiesa cattolica romana impreca contro tutti coloro che dicono che 'la fede che giustifica non è nient' altro che confidare nella misericordia divina, la quale perdona I peccati grazie a Cristo". Dall' altro lato I cristiani evangelici, come il pubblicano non fanno altro che 'confidare nella misericordia divina', e in accordo con il Signore Gesù ciò è quanto è richiesto per essere aposto con Dio.

In quali di questi confidi per l' assoluzione (libertà dalla condanna), sulle tue abilità o sulla misericordia di Dio per come rivelato sulla croce del calvario? Stai cercando di essere accettato da Dio per le tue opere, oppure ti stai appoggiando per fede su Dio pieno di misericordia? Vorresti fermarti dal confidare in te stesso e credere solo in Gesù Cristo?

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